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Enrico Micheli, erede con le sorelle Catia e Mirella e il padre Rodolfo della defunta madre e moglie Anna, lamenta una lesione della propria quota legittima, a causa delle donazioni effettuate dalla madre in vita e delle disposizioni testamentarie rinvenute a seguito del decesso, chiedendone la riduzione al fine di poter procedere allo scioglimento della comunione ereditaria.

Enrico avvia la mediazione, a cui i parenti prendono parte e, dopo sedute separate e congiunte, decidono, su consiglio del mediatore, di interpellare un esperto in materia, un geometra, per quantificare il valore di mercato dei terreni e degli immobili. Se inizialmente i rapporti tra i fratelli e tra il padre e i figli erano aspri, con la mediazione si è ristabilito un dialogo, perché hanno collaborato nel cercare la soluzione più congeniale per tutti. Il mediatore consiglia loro di redigere un verbale di pre-accordo o accordo-ponte, cioè parziale, in vista di quello successivo e definitivo. Le condizioni dell’accordo-ponte sono le seguenti: le parti decidono di attendere gli esiti dell’iter modificativo di destinazione urbanistica dei terreni ereditati, così da poter stabilire il nuovo valore commerciale di detti beni. Una volta acquisite tali certificazioni o comunque entro l’anno dalla sottoscrizione dell’accordo parziale, le parti concordano nell’avviare una nuova procedura di mediazione per risolvere definitivamente la vertenza.