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Il Senato, in sede di conversione del decreto-legge sulle misure anti-Covid (Dl 125/2020), ha approvato un emendamento che consente lo svolgimento delle assemblee condominiali in modalità telematica, non più con il parere favorevole dell’unanimità dei condomini, bensì con quello della maggioranza. All’articolo 63, comma 1 bis, del Dl 104/2020, che stabilisce la possibilità di svolgere le assemblee in videoconferenza, ma solo previo consenso di tutti i condòmini, le parole “di tutti i condomini” sono state sostituite con “della maggioranza dei condomini”: basterebbe quindi il consenso del 50% più uno.
La norma infatti non fa riferimento alcuno ai millesimi di rappresentanza, per cui sembrerebbe che, per poter svolgere un’assemblea a distanza sia sufficiente il consenso della maggioranza dei condomini. Sulle modalità in cui sia necessario esprimere il proprio consenso per lo svolgimento dell’assemblea telematica, non è stato disposto nulla.
Tale provvedimento è stato aspramente criticato da Confedilizia, che ha espresso opinione contraria, poiché tale norma penalizzerebbe “anziani e soggetti fragili che non dispongono di mezzi telematici” e stravolgerebbe “i principi fondamentali del nostro Codice Civile”, impedendo la possibilità a tutti i condomini di esprimere la propria volontà in sede di assemblea.
Ora si attende il passaggio alla Camera per l’approvazione definitiva di una modifica ormai indispensabile, viste le recenti restrizioni imposte dall’ultimo DPCM che limita, in molte regioni, gli spostamenti e, quindi, rende del tutto impraticabile lo svolgimento delle assemblee in presenza.

 

(Foto copyright Presspay 2020)