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Al momento della celebrazione del matrimonio, che sia solo civile o anche religioso, i coniugi devono
scegliere tra la comunione o la separazione dei beni, ovvero tra i due regimi di gestione del patrimonio
familiare, previsti dalla normativa italiana. Quando ci si sposa si entra automaticamente in comunione dei
beni; per chi vuole il regime di separazione dei beni deve richiederlo specificatamente.
Con la comunione dei beni, sono considerati comuni tutti quei beni acquistati successivamente al
matrimonio, come case, conti correnti, libretti di risparmio, etc.
– Per vendere i beni in comune occorre quindi il consenso di entrambi e il ricavato appartiene ad
entrambi in egual misura.
– In caso di separazione dei coniugi tutto il patrimonio viene diviso a metà.
– I diritti ereditari, invece, come ad esempio i beni derivanti dalla morte di un genitore di un coniuge,
rimangono personali.
– Così anche le donazioni che, se indirizzate ad un solo coniuge, rimangono tali.
– Il TFR, invece, spetta ad entrambi i coniugi e, in minima parte, anche in caso di divorzio.
– Per quanto riguarda poi l’amministrazione ordinaria del denaro, basta il consenso di uno solo dei
due coniugi, mentre relativamente a quella straordinaria è necessario il consenso di entrambi.
Con la separazione dei beni tutto ciò che è stato acquistato successivamente al matrimonio apparterrà alla
singola persona che lo acquista. I vantaggi di questa scelta sono diversi:
– Se uno dei coniugi ha già usufruito degli sconti sulle imposte prima casa, per esempio, e vuole
mantenere l’immobile e l’altro coniuge ne vuole acquistare un ulteriore, potrà ugualmente
beneficiare dell’imposta di registro agevolata al 3% o dell’IVA al 4%.
– Se uno dei due coniugi ha un’impresa commerciale e quindi può essere esposto ad un rischio di
fallimento, la separazione dei beni è conveniente perché tutelerà i beni posseduti dall’altro
coniuge, che non saranno coinvolti nel fallimento.
– Se uno dei due coniugi ha figli da altro matrimonio, la separazione dei beni eviterà al coniuge
rimasto in vita di litigare con i figli dell’altro per l’eredità.
Quest’ultima scelta solitamente è maggiormente consigliata soprattutto nel caso in cui uno dei due coniugi
sia esposto a un rischio. In tal caso è consigliabile che i beni siano intestati al coniuge che non incorre in
pericoli di tale sorta.
In conclusione si può affermare che la separazione dei beni è utile in caso di separazione o divorzio perché
evita inutili discussioni sulla divisione dei beni. Infatti, il regime patrimoniale dei beni dei coniugi non incide
sull’eredità: le regole dell’eredità e della successione seguono gli stessi principi sia in caso di regime di
separazione sia in caso di comunione dei beni.